5 oggetti del geniale designer che hanno fatto storia

Lunedì 18 Febbraio è venuta a mancare una delle figure più rilevanti del design italiano degli ultimi 40 anni: Alessandro Mendini aveva 87 anni, ed era ancora in piena attività, continuando a dirigere insieme al fratello Francesco il famoso Atelier Mendini, dal quale sono usciti alcuni dei pezzi più famosi del nuovo design italiano. Vincitore di ben 3 compassi d’oro, il premio dedicato al design industriale più importante al mondo, Mendini è stato davvero protagonista di una rivoluzione del Design. Si è allontanato dall’istanza funzionalista per conferire un contenuto emozionale all’oggetto, che doveva sempre partire dall’uomo, dai suoi sogni, dalla sua corporalità, e dai suoi ricordi.
Nato da una famiglia dell’alta borghesia industriale, cresciuto con in casa i dipinti di Carrà, De Chirico e Sironi, voleva inizialmente dedicarsi alle arti figurative, al fumetto e alla pittura. Iscrittosi alla facoltà di architettura decise di dedicarsi al disegno industriale dopo l’università, ma con un approccio letterario, che lo portò a dirigere le illustri riviste Domus e Casabella. Successivamente, la forte esigenza creativa lo portò a fondare l’ Atelier Milanese nel 1989. La verve e la grande personalità dell’artista lo condussero a creare oggetti per brand del calibro di Alessi, Bisazza, Venini e a collaborare con designer del calibro di Ettore Sottsass, Achille Castiglioni e Riccardo Dalisi.
Ricordiamo la straordinaria produzione dell’artista con 5 dei suoi oggetti più rappresentativi.
1
Poltrona Proust
L’idea iniziale era creare un tessuto denominato tessuto Proust, che doveva ricreare visivamente le correnti letterarie legate allo scrittore francese. L’idea non ebbe poi sviluppi, nacque invece la poltrona Proust, una finta settecentesca decorata a mano a pennello in colori acrilici. La poltrona esordì nel 1978 a Palazzo dei Diamanti a Ferrara per la mostra “Incontri ravvicinati di architettura” a cura di Andrea Branzi ed Ettore Sottsass. Nei successivi dieci anni Mendini continuò la produzione tutta a mano, sotto la propria supervisione e firmandone solo alcune. Le poltrone Proust si trovano per lo più in collezioni private e in alcuni musei e gallerie d’arte.
2
Tavolo Macaone per Zanotta

Il tavolo Macaone è un oggetto d’arredo che si posiziona in una zona di confine tra l’arte e il design. Nasce nel 1985 per la collezione Zabro e viene inserito successivamente da Zanotta nelle Edizioni nel 1989, dove viene riproposto più recentemente nelle edizioni del 2011. Fu una delle creazioni a cui l’artista era più legato e di cui dichiarò: “il Macaone simula delle gambe ispirate, per esempio, a Carlo Mollino, o comunque a quelle poetiche atmosfere borghesi e italiane. Il Macaone fu fatto in alcune versioni, quadrato e rotondo. Quello più espressivo è quadrato, diviso sul piano in quattro colori forti che proseguono sulle gambe.”
3
Lampada Amuleto per Ramun

Altro oggetto simbolo della sua produzione, la lampada Amuleto nata dall’augurio di Mendini per la salute e la fortuna del nipotino, racchiude idealmente l’universo includendo nella sua struttura tre cerchi richiamanti il sole, la luna e la terra. La luce si può direzionare in qualsiasi direzione e il corpo non è costituito da nessun materiale nocivo. Viene presentato da Ramun e Atelier Mendini al Salone del Mobile di Milano nel 2013.
4
Cavatappi Anna G per Alessi

Forse l’oggetto più universalmente famoso di Mendini, il cavatappi Anna G ha lo scopo di rendere divertente un oggetto banale come un apribottiglie. Il disegno nasce dichiaratamente dalle sembianze della sua musa ispiratrice: la designer Anna Gili, a lungo sua collaboratrice.
5
Lampada Cubosfera
Una degli oggetti più venduti di Mendini, prodotta per Fidenza Vetraria la lampada cubosfera ha ottenuto un enorme successo commerciale, sempre presente nelle aste specialistiche di tutto il mondo.
Aggiudicazione della cubosfera su cambiaste.com