Scopriamo insieme all’esperto di dipartimento Luca Martini alcuni dei luoghi più importanti e significativi per la produzione di vini e distillati: in questo primo articolo ci concentreremo su alcune eccellenti cantine che vale la pena conoscere e che saranno presenti nella prossima asta di Vini e Distillati da Collezione e da Investimento del 16-17 settembre.
Cantina Mastroberardino
La cantina Mastroberardino venne fondata nel 1878 ad Atripalda, in provincia di Avellino da Angelo Mastroberardino.
Verso la fine dell’Ottocento gran parte delle vigne fu colpita dal disastro della fillossera ma dal 1194 Antonio Mastroberardino si impegnò nel lungo processo di riscoperta e valorizzazione dei vitigni autoctoni. Attualmente è il figlio Pietro a portare avanti la lunga tradizione di famiglia iniziata da suo nonno.
L’azienda possiede in tutto 250 ettari vitati ad Aglianico, Fiano, Falanghina, Coda di Volpe e Greco di Tufo; le vigne si spargono in diverse tenute. Le principali sono: Montemarani, dove nasce il Taurasi, San Michele e Montefalcone dove troviamo il Fiano, Montefusco dove nasce il Greco e Mirabella dove viene coltivata la Falanghina.
La cantina Mastroberardino è particolarmente famosa per il suo Taurasi, l’espressione più compiuta della capacità di questa famiglia di far riscoprire il loro territorio attraverso il vino.
Cantina Roagna
La storia della cantina Roagna iniziò nel 1929 quando la nonna Maria Candida, promessa in sposa a Giovanni Roagna, portò come dote una parcella della vigna Montefico di Barbaresco.
Nel 1953 Giovanni e la moglie acquistarono l’antica e storica cascina di Pajè. Il patrimonio dell’azienda si completò solamente nel 1989 con l’acquisto di una cascina nel comune di Castiglione Falletto nel cru Pira.
La vera svolta da parte della famiglia Roagna si ebbe però nel 1978 con la nascita del loro vino di punta, il Barbaresco Crichet Pajè.
Attualmente l’azienda possiede 20 ettari di cui solo 12 sono vitati. A portare avanti l’eredità del nonno alla guida dell’azienda ci sono Alfredo e Luca, padre e figlio che rappresentano la quarta e quinta generazione della famiglia.
I punti chiave del successo dell’azienda Roagna sono il frutto del lavoro che svolgono tutti i giorni in vigna e in cantina: le vigne più giovani hanno 40 anni, utilizzano solo rame e zolfo, adottano i principi della selezione massale, impiegano solo lieviti indigeni per la fermentazione e l’affinamento avviene solo in botte grande.
Cantina Giacomo Conterno
La cantina Giacomo Conterno nacque a Monforte d’Alba nel 1900 da Giacomo Conterno.
Nel 1912 fu il figlio Giovanni ad imbottigliare il primo Barolo proveniente da uve scelte da conferitori della zona.
Nel 1934 il figlio di Giovanni, Giacomo, affiancando il padre e assumendo il controllo dell’azienda, produsse quello che diverrà il loro vino di rappresentanza: il Barolo riserva Monfortino, così chiamato per ricordare la casa di Monforte.
Nel 1974 la famiglia acquistò la vigna Cascina Francia, terreno particolarmente vocato alla coltivazione del Nebbiolo e della Barbera.
In vigna ogni singola operazione è studiata al dettaglio: potature attente, vendemmia nel periodo migliore, eliminazione dei grappoli in eccesso, ecc…
La filosofia della cantina è principalmente quella di esaltare il territorio da dove provengono questi eccezionali vini.
Attualmente è Roberto, ultimo discendente della famiglia Conterno, ad essere la guida dell’azienda; a lui il compito di portare avanti il grande e scrupoloso lavoro iniziato dai suoi famigliari.
Cantina Sine Qua Non
La cantina Sine Qua Non fu fondata nel 1994 da Manfred Krankl e dalla moglie Elaine.
I due iniziarono a produrre vino per interesse personale ma, col passare degli anni, i loro vini sono diventati molto conosciuti ed apprezzati.
Il vitigno principale coltivato è il Syrah – il primo Syrah americano a creare un certo interesse nelle aste di vino – ma negli anni i signori Krankl hanno ampliato i lori appezzamenti.
La caratteristica delle loro bottiglie è che ogni vino ha un nome e un’etichetta con uno stile ben preciso e distinto.
Nel 1998, in collaborazione con Alois Kracher, i Krankl hanno prodotto anche dei vini dolci con l’etichetta “Mr. K” (dal cognome dei due produttori). Nel 2006, a causa della morte di Kracher, Krankl ha annunciato che questa collaborazione si sarebbe conclusa.
I vini di Sine Qua Non affinano per diversi anni, e qualche volta l’affinamento può arrivare anche a sei anni. La produzione annuale si aggira intorno alle 3500 casse.
I signori Krankl scommettono ogni giorno in nuove opportunità e cercano sempre di innovarsi.
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