Torna l’appuntamento di Cambi Casa d’Aste dedicato alla Fotografia, in programma il 6 luglio 2023, nel quale verranno presentati scatti che raccontano la Storia, non solo della Fotografia ma anche di della società e della cultura internazionale.
Fig.1 – Francesco Vezzoli (1971), Cassandra Crying, 2016, Stampa a getto d’inchiostro su tela con ricamo metallico a mano cm 67×54 (immagine cm 40×28) esemplare unico opera in cornice. L’opera è corredata di certificato di autenticità rilasciato dall’artista. Provenienza: Collezione privata. Euro 70.000 – 90.000
Il catalogo d’asta di declina in opere di capostipiti e sperimentatori, partendo dalla fine dell’800, passando da fotografie iconiche del ‘900, per arrivare fino ai lavori di artisti contemporanei e attraversando la storia e gli eventi internazionali più importanti.
Tra i top lot in asta, Cassandra Crying (vedi fig. 1), un’opera di Francesco Vezzoli, un autentico capolavoro e opera unica, realizzata ad hoc per la rivista Vanity Fair e utilizzata come copertina di un numero speciale del 2016 (vedi fig. 3)
“Se non hai mai pianto, i tuoi occhi non possono essere belli.” Sophia Loren
Fig. 2 – Dettaglio Opera
Cassandra Crying è uno dei lavori fondamentali del percorso artistico di Francesco Vezzoli e rappresenta pienamente l’anima della sua ricerca tra sacro e profano, austero e frivolo, antico e moderno. Ispirandosi ad uno scatto del 1971 di Francesco Scavullo che immortala Sophia Loren, personaggio iconico dell’immaginario collettivo, Vezzoli ne stravolge i caratteri essenziali reinventando un’estetica di lacrime e glamour. È infatti nel processo di recupero di attività artigianali e utilizzo di tecniche diverse che l’opera dell’artista si dispiega. Cassandra Crying/Sophia Loren nel suo essere insieme Diva, personaggio cinematografico, scatto di Scavullo, stampa su tela piangente lacrime d’oro ricamate, attiva negli occhi di chi guarda innumerevoli stimoli visivi e intellettuali, creando una forma d’arte totalmente nuova.
Fig. 3 – Vanity Fair, N. 9 settimanale | marzo 2016, pubblicato in copertina e pag. 116
Come afferma Stefano Tronchi, parlando della collaborazione tra i due Francesco: “Queste immagini non sono semplici fotografie, nemmeno per un attimo, ma una contaminazione tra cinema, moda e arte, l’una che si fonde nell’altra, nell’inevitabile equazione di tutti i lavori di Vezzoli” (Cristiana Perrella, a cura di, Francesco Vezzoli, Rizzoli editore, Milano, 2016, pg. 77).
Vezzoli richiama la memoria personale e comune partendo da una fotografia dalla forte potenza evocativa, cui conferisce nuova vita servendosi di strumenti espressivi, a tratti dicotomici, che rendono labili i confini tra media, fotografia e arti applicate.