Il teatro di Camogli
admin 18 Ottobre 2016

Ancora musica, dal prossimo 23 dicembre

 

teatro-camogli-prima-del-restauroDopo quasi quaranta anni di chiusura e inattività, il prossimo 23 dicembre nell’ottocentesco Teatro Sociale di Camogli tornerà a suonare la musica. Sarà il maestro Fabio Luisi a dirigere il concerto inaugurale, al termine di un intervento di restauro avviato nel 2010 che ha pienamente recuperati – grazie al progetto dell’architetto Nicola Berlucchi di Brescia e alla realizzazione della ditta Sacaim di Venezia entrambi con esperienze di interventi su teatri storici tra cui la Fenice di Venezia – l’aspetto storico e la struttura ora totalmente adeguata alle esigenze di sicurezza e accessibilità di un teatro moderno.
Come riconosciuto nel 1996 dal decreto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il Sociale di Camogli è una rilevante testimonianza del modello architettonico del teatro all’italiana affermatosi nell’Ottocento – platea a ferro di cavallo, dopo barcacce, quattro ordini di palchi e loggione – realizzato, come il poco antecedente Teatro Modena di Genova Sampierdarena, dall’architetto Salvatore Bruno. Ne furono committenti sessanta famiglie della borghesia locale che direttamente o indirettamente avevano fatto fortuna sul mare nel momento in cui Camogli, non a caso detta “la città dei 1000 bianchi velieri”, era una della maggiori potenze armatoriali del tempo e possedeva un terzo dell’armamento nazionale.

 

IL MAESTRO FABIO LUISI DIRIGERÀ IL CONCERTO INAUGURALE CHE RIAPRIRÀ IL TEATRO
AL TERMINE DI UN INTERVENTO DI RESTAURO AVVIATO NEL 2010.

 

 
locandina-teatro-camogliUna borghesia che fu capace di destinare la ricchezza privata conquistata affrontando mari e oceani, e il gruppo di straordinari ex voto marinari del Santuario di Nostra Signora del Boschetto ne è testimonianza, anche alla realizzazione di fondamentali strutture pubbliche come l’ospedale, l’orfanatrofio, la scuola nautica, la chiesa e infine il teatro. Lo costruirono dividendosi la proprietà in carati, come erano usi fare con le imbarcazioni; e da allora il teatro è ancora dei discendenti, i “palchettisti”.

A loro si deve l’aver promosso la nascita di una Fondazione, creata nel 2002 con l’allora Provincia di Genova e il Comune di Camogli, grazie alla quale è stato possibile dare avvio all’impegnativo restauro, costato circa sei milioni e sostenuto grazie al contributo di Regione Liguria, Fondazione CaRiGe, Provincia di Genova, Fondazione San Paolo, Comune di Camogli e di Recco, privati.

Un rilevante investimento che ridona alla fruizione pubblica uno storico gioiello architettonico pronto a ospitare molteplici attività culturali e di intrattenimento invernali ed estive, che il direttore artistico Maria De Barbieri sta progettando per i residenti di Genova e della Riviera, per i turisti internazionali, per adulti e bambini.

 

Farida Simonetti

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