
Fine Jewels / Asta 258-I
Dopo tutto questo tempo e dopo aver visionato una profusione di gioielli di tutte le epoche e qualità, dopo aver ascoltato storie e segreti di famiglia, dopo aver accolto confidenze, dopo aver smontato false credenze, leggende metropolitane e soprattutto dopo aver “dimensionato” desideri e aspettative semplicemente mettendoli in relazione con la realtà del mercato, mi permetto, a buon titolo, di dare qualche buon suggerimento a chi, disorientato dalla situazione economica estremamente instabile, cerca di differenziare i propri investimenti.
Ebbene sì, i gioielli e le gemme possono essere un investimento affidabile, ma come sempre occorre informarsi parecchio in merito, ascoltare il parere degli esperti ed evitare in maniera assoluta il “fai da te”. Occorre una grande esperienza e una prudenza infinita per orientarsi in questo campo e mi preme sottolineare che Internet non è una Bibbia, soprattutto se adoperato sperando che sia una scorciatoia in grado di sostituire lo studio e l’attenzione che un investimento inevitabilmente comportano.

Il fattore emozionale è molto legato ai gioielli e alle gemme; tutti noi da piccoli siamo stati affascinati dai racconti sulla caverna di Alì Babà, dall’esistenza di un’“isola del tesoro” e dai gioielli indossati da re, regine e principesse (la corona è un loro indispensa- bile attributo), e tutti quanti abbiamo letto e ascoltato dei tesori dell’antico Egitto, dei bottini di guerra in oro dei barbari passan- do per i puntali in diamanti della regina de I tre moschettieri per approdare ai teso- ri degli zar, a quelli racchiusi nella Torre di Londra, appartenenti alla casa reale inglese, alle magnifiche perle della nostrana regina Margherita: tutto questo influenza in ma- niera significativa il nostro immaginario, ed è proprio da tutto ciò che bisogna prendere le distanze quando si parla di investimenti! Alcune linee guida.
Per prima cosa mi preme sottolineare che il mercato risponde ovviamente alle sollecitazioni della domanda e che, dal momento che quella interna nel nostro paese è, ahimé, in caduta libera, possiamo e dobbiamo, volendo vendere, rivolgerci agli altri paesi, con un’attenzione particolare ad Asia, Emirati e Stati Uniti. Questo durerà per molto tempo e dunque, volendo fare un acquisto che sia anche un investimento, occorre rivolgersi a un professionista che abbia una profonda conoscenza del mercato e che possa indirizzarvi al meglio, a seconda delle vostre esigenze.
Gli investimenti più solidi e duraturi sono senz’altro indirizzati all’acquisto di:
1) GEMME di COLORE, naturali, che non abbiano cioè subito trattamento di abbellimento di alcun tipo (quindi non trattate termicamente o chimicamente per rendere il colore più omogeneo e trasparente). Ricordo che caratura e taglio debbono essere coerenti con il tipo di gemme scelta: il taglio“smeraldo”si chiama così perché è il più adatto a valorizzare questa splendida pietra… È fondamentale pretendere il certificato gemmologico relativo alla pietra che, oltre a caratura e trattamenti, in molti casi ne indicherà anche la possibile provenienza geografica.

2) DIAMANTI, i quali possono essere uno “splendido” investimento. Ma si tratta anche di quello più delicato e che va seguito con maggiore attenzione proprio perché si tratta del più suggestivo e apparentemente accessibile (sull’inflazionatissimo e abusato “Rapaport”, il report della borsa dei diamanti, potrei e forse dovrei scrivere un trattato). Ovviamente raccomando di richiedere SEMPRE i certificati gemmologici e ricordo anche che non tutti i laboratori sono attendibili e che la garanzia del venditore NON SOSTITUISCE il suddetto certificato. Consiglio di norma un controllo dei valori di mercato ogni cinque anni circa e questo per verificare se sia il caso di sostituire alcune pietre con altre con caratteristiche più adatte alle richieste di mercato. Lavorando in una casa d’aste vedo il mercato cambiare con una velocità a progressione geometrica, impressionante, soprattutto negli ultimi due anni.
3) I gioielli di GRANDI FIRME hanno dato grandi soddisfazioni a chi li ha ereditati o li ha acquistati entro gli anni sessanta, e questo perché nella maggior parte dei casi si tratta di oggetti di grande qualità e di pezzi unici. Oggi la situazione è molto più complessa e l’acquisto di un gioiello del genere va fatto con grandissima cautela, sapendo che si tratta di un investimento a medio, lungo termine. Vi sono comunque autori contemporanei estremamente interessanti ancora troppo poco noti al pubblico italiano: un nome per tutti è senza dubbio Michele dellaValle.
Ricordo poi che, come qualsiasi altro bene, i gioielli e le gemme sono soggetti alla tassazione iva e dunque occorre tenerne conto quando si pensa alla loro valutazione, esattamente come per l’acquisto di un’automo- bile, mentre per quanto riguarda l’acquisto presso una casa d’aste ricordate che la tassa- zione si applica soltanto alla quota dei diritti sull’aggiudicazione.

Al momento in Italia il possesso di beni mobili non è tassato entro il milione di euro.
In conclusione, penso possa essere utile, se non indispensabile, sentire sempre il parere di un professionista esperto di mercati internazionali, e loro relativa legislazione, in grado di fornirvi tutte le informazioni utili per orientarvi in questo complesso settore. Chiudo sottolineando che non bisogna dimenticare che una parte dell’investimento sta senz’altro nella godibilità del gioiello che, quando indossato con gioia, parla di noi, della nostra personalità, ci abbellisce, sottolinea un anniversario oppure un evento speciale, ci intenerisce parlandoci di chi ce lo ha donato e, perché no, magari ci porta anche fortuna!
Titti Curzio