È nel 2013 che Cambi ha creato un dipartimento dedicato al settore degli Argenti Antichi e da Collezione, e dopo tre anni ecco un’analisi di ciò che si presenta come una corsa verso un successo sempre maggiore. Siamo partiti il primo anno con due appuntamenti di vendita svolti insieme a Orologi e Gioielli, dove dei circa 220 lotti di argenteria presentati ne sono stati aggiudicati 170, registrando una percentuale di venduto del 75%. Tra questi, un importante servito da tè russo, realizzato a San Pietroburgo nel 1840 per la granduchessa Olga, figlia dello zar Nicola I, ha raggiunto i 28.000 euro.

Il 2014 ha visto aumentare a tre le tornate d’asta, con aggiudicazioni per circa 500.000 euro, triplicando i risultati dell’anno precedente. Sotto il martello del battitore abbiamo visto passare una bella caffettiera milanese del XVIII secolo, uscita dalla prestigiosa bottega dei Buccellati e venduta per 15.000 euro, e una rara raccolta di opere in filigrana d’argento, molte delle quali documentate nelle più importanti pubblicazioni e collezioni, tra cui un raffinato cofanetto di produzione genovese del XIX secolo che ha raggiunto oltre 9.000 euro.
Il 2015 ha visto questo Dipartimento conquistare risultati sorprendenti, arrivando a un milione di euro di aggiudicazioni grazie alla qualità delle opere in vendita.

Una annotazione particolare meritano: la collezione di argenti genovesi dell’asta dedicata all’antiquario Mario Panzano, che ha visto collezionisti e appassionati contendersi i selezionatissimi lavori presentati nel bel catalogo curato da Lodovico Caumont Caimi, con la totalità dei lotti venduti moltiplicando il valore di stima; il gruppo di argenti provenienti dalla collezione romana di Salvatore Fornari, con un raro cucchiaio vermeil da portata proveniente dal celeberrimo servito eseguito per il principe Massimo Borghese dal maestro argentiere Luigi Valadier tra il 1771 e il 1773, passato di mano per 12.000 euro.

Ma è nell’appuntamento del novembre scorso che, con quasi 500.000 euro di aggiudicazioni, Cambi ha registrato il record di vendite, grazie a un catalogo che presentava opere di eccezionale importanza e rarità, attirando grande interesse tra collezionisti, mercanti e appassionati. Argenti delle più importanti produzioni italiane – da Roma a Torino, da Napoli e la Sicilia a Milano, con lavori di elevatissima qualità provenienti da prestigiose collezioni e storicizzati da pubblicazioni sui testi fondamentali dell’argenteria italiana – come, per citarne alcuni, la raffinata cioccolatiera torinese del XVIII secolo, opera dell’argentiere Gaspare Ravizza e già presente nella prima mostra sull’argenteria italiana tenutasi nel lontano 1956 al Museo Poldi Pezzoli di Milano, venduta per 30.000 euro; l’importante coppia di saliere romane eseguite dalla prestigiosa bottega dei Belli nei primi dell’Ottocento per la committenza dei principi Massimo, dei quali recano lo stemma, vendute per oltre 35.000 euro; per concludere, la straordinaria – per dimensioni e qualità – caffettiera romana uscita dalla stessa bottega, esemplare testimonianza del gusto tra Neoclassicismo e Impero, dall’elegante impugnatura scolpita in ebano a foggia di levriero, che ha raggiunto la cifra record di 52.000 euro.
L’analisi di questi risultati mette in evidenza un mercato in sicura crescita, che premia le opere di qualità provviste di un background storico e documentario significativo, con le manifatture italiane del XVIII e XIX secolo che hanno ottenuto le performance migliori. Ma registriamo ottimi exploit anche per le argenterie francesi, inglesi e russe, sempre se di sicura qualità.
È soprattutto significativo il risveglio del collezionismo di opere italiane – da troppo tempo finito sotto un cono d’ombra per un settore così ricco di storia e di capolavori come quello dell’argenteria italiana antica – a cui Cambi ha contribuito grazie alle importanti e selezionate opere presentate, e che spinge a un impegno presente e futuro sempre maggiore nella ricerca della qualità.
A conferma di questo impegno anche nel prossimo appuntamento di vendite, che si terrà nei primi giorni di Maggio nella sede milanese di Palazzo Serbelloni, verranno presentate importanti e selezionate opere tra cui piace segnalare una rara raccolta di “piatti da parata” prodotti tra il XVII ed il XVIII secolo dalle più importanti manifatture italiane.
Carlo Peruzzo