A dicembre la sede meneghina di Cambi ha presentato una eccezionale collezione di sculture in bronzo del XIX-XX secolo, raccolta con minuziosa selezione da varie provenienze italiane, studiata, analizzata e catalogata dall’esperto Dario Mottola. Presentate 83 opere di artisti principalmente italiani che in questo momento si stanno confermando sul mercato internazionale, come: Leonardo Bistolfi, Vincenzo Gemito, Leonardo Bazzaro, Giuseppe Grandi, Sirio Tofanari, Francesco Messina, Arturo Malerba, Pietro Melandri, fino al consolidato e indiscusso Pavel Petrovitch Troubetzkoy.

Il catalogo di 137 pagine, oltre alla consueta descrizione dei lotti in vendita, è stato arricchito con nozioni bibliografiche e fotografie da diverse angolazioni per dare al collezionista neofita maggiori informazioni, invogliandolo così a un maggiore approfondimento in questo settore che per vari anni era rimasto in secondo piano.

L’asta è stata organizzata in concomitanza con l’apertura della mostra dedicata ad Adolfo Wildt alla GAM di Milano, dove – fino al 14 febbraio 2016 – sono esposte 55 opere articolate in sei sezioni tematiche: un itinerario che sviluppa tutta la produzione dell’artista. Altre mostre si sono svolte negli ultimi anni su scultori italiani, come Medardo Rosso, Guido Melotti, Alberto Giacometti, ispirando così la Casa d’Aste ad ampliare il settore con un nuovo dipartimento.
L’asta ha totalizzato più del 70% di venduto con risultati sorprendenti, come: il Ritratto di un vagabondo (Giacan) di Francesco Messina, datato 1933, venduto a 56.000 euro; il Busto di Benito Mussolini (1926) e il Angelina con il cane di Troubetzkoy, venduti entrambi a 26.000 euro; il Bozzetto per il monumento ai caduti di Pallanza (1923), sempre di Troubetzkoy, venduto a 45.000 euro. Ottimo risultato anche per artisti poco conosciuti sul mercato ma molto apprezzati dal collezionismo internazionale: Pericle Fazzini, con la testa di Ungaretti venduta per 25.000 euro, e un Nudo femminile di Domenico Ghidoni, venduto per 10.000 euro.
Emile Volka