Moira Orfei – La leggendaria regina dell’ arte circense italiana
Fabio Noli 3 Aprile 2020

Attrice, cantante, personaggio televisivo ma anche domatrice di leoni, acrobata e cavallerizza.
Il 16 Aprilei suoi scintillanti costumi di scena saranno battuti nell’Asta Out of the Ordinary.

 

 

Moira Orfei in un frame del film Signore e Signori di Pietro Germi

 

Chi non ricorda i mega manifesti sparsi in ogni angolo del Paese, con sfondo fluorescente e il suo volto sorridente ad annunciare l’arrivo imminente del suo Circo? Scomparsa all’età di 83 anni, Moira Orfei è diventata una icona immortale dell’immaginario nazional popolare italiano. Il personaggio rifletteva perfettamente quello che era il suo circo: fatto di eccessi, di luci, lustrini, risate; un’estetica kitsch e felliniana, (che le fu consigliata da Dino de Laurentiis.)

“Dino De Laurentis mi ha rifatto il look e detto di restare sempre così, con questa estetica. Perché chi cambia spesso il proprio aspetto ha poca personalità“. Moira Orfei

 

 

Moira nasce  vicino a Udine nel 1931, da una famiglia di remote origini sinti, dedita all’arte circense da diverse generazioni: il padre Riccardo è un Clown, i fratelli giocolieri ed acrobati.
Si inizia ad esibire come cavallerizza già all’età di 6 anni e nel 1960 crea Circo di Moira Orfei dove Moira ne calca le scene come cavallerizza, trapezista, acrobata, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe.
Con il tempo Moira è diventata il simbolo stesso del circo in Italia, tappezzando le città dove si fermava il suo circo di poster luminosi con il suo volto iconico sempre in primissimo piano.
Ma quella popolarità non le sarebbe bastata, e quindi inizio a coltivare la sua seconda passione, il cinema, arrivando ad interpretare oltre 40 pellicole, sopratutto commedie leggere, ma anche di carattere autoriale al fianco di giganti come Marcello Matroianni, Vittorio Gassman, Totò e diretta da registi altrettanto importanti come Dino Risi  e Pietro Germi, che spesso la menzionò dicendo che se avesse studiato “sarebbe potuta essere brava come Sophia Loren.”

 

 

Moira Orfei in un frame del film Totò e Cleoparta, 1963

 

Differente la sua carriera sul piccolo schermo, che incrementò ulteriormente la sua immagine di personaggio nazional popolare. Ovviamente il suo personaggio non poteva che apparire schietto ed esuberante, perfettamente adatto ai talk show televisivi. Per tutti gli anni 2000, Moira fu personaggio d’opinione in moltissimi programmi di tutti i canali principali, sia nazionali che privati. Nel 2002 ha partecipato come ospite fissa, al programma Domenica In diretto da Mara Venier, programma con picchi di share altissimi. É in questi anni oltretutto che si rafforza enormemente la sua immagine di icona nella comunità LGBT italiana, fino ad essere eletta nel 2004 personaggio gay dell’anno.

 

Moira Orfei

 

Questi costumi e copricapi sono stati utilizzati negli anni ‘70 dalla Regina del Circo, durante innumerevoli spettacoli per la gioia di grandi e piccini; nel circo di allora le persone trovavano l’espressione più grande del divertimento e dello svago, entrando per 3 ore in un mondo incantato, di sogni ad occhi aperti che facevano dimenticare per poche ore il tran tran quotidiano e creavano per sempre il ricordo di uno spettacolo mozzafiato.

 

 

Moira Orfei

 

Il Cigno in vetroresina costruito all’inizio degli anni 70 per lo spettacolo “Il Circo sul Ghiaccio” (1971/1974) di Moira Orfei e Walter Nones, il marito,  compare in una scena del film “Paolo il Freddo”. Negli anni è stato esposto in svariate mostre a tema organizzate da Crazy Art e noleggiato per servizi fotografici ed eventi. E’ azionato da un motore con trasformatore per poter scivolare sul ghiaccio attraverso un carrello: Moira lo manovrava con una leva nel collo del cigno nascosta da una decorazione.

 

 

 

 

 

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Fabio Noli