L’House Sale che vedrà all’incanto la collezione di Palazzo Loschi Zileri dal Verme è dietro l’angolo.
Giusto il tempo per fare un’ultima passeggiata tra le sale dell’incantevole dimora vicentina, uno sguardo in più agli arredi che rendono questo luogo unico nel suo genere.
L’ingresso
Pur trovandoci a Vicenza, la Coppia di cassettoni in legno laccato del XVIII secolo che si trova all’ingresso ci trasporta nella signorile Torino.
Il mobile laccato in Piemonte ha goduto di grande popolarità nel Settecento, risentendo fortemente dell’influenza francese e interpretando il neoclassicismo in maniera misurata e attenuata: mobili dalle linee eleganti e colori sobri, con sfondi spesso color crema o azzurro chiaro.
Nella coppia di cassettoni che ci troviamo ad osservare si riconosce l’aria torinese dal delicato accordo del color avorio con l’azzurrino, la linea semplice e gli angoli stondati.
La sala di Apollo

La Sala di Apollo conserva Quattro consolles con specchiere in legno laccato, riccamente intagliato e dorato della Toscana di fine XVIII secolo.
I motivi decorativi si ispirano a quelli antichi di bouquets floreali e ai decori arabescati tratti dai dipinti pompeiani e dalle loro riproduzioni rinascimentali.
Le alte specchiere, decorate in rilievo con motivi dorati a candelabro, grifoni alati, medaglioni con ritratti, animali immaginari, vasi e festoni vegetali, allargano ancora di più l’ambiente donandogli luminosità e profondità.
Ai lati della sala, un Gruppo di otto sedie in legno intagliato, laccato color avorio e dorato di fine XVIII secolo rappresenta una rarità e incornicia l’ambiente, impreziosendolo.
Create in Toscana, la loro caratteristica principale è lo schienale dipinto a grisaille: sullo fondo azzurro troviamo scene di putti tra ghirlande di foglie, incorniciate da perlinatura intagliata e dorata; la parte inferiore dello schienale è invece ad anelli concatenati.
Sala di Giove e Fumoir

Nella Sala di Giove ecco apparire la Coppia di grandi tavoli da parete in legno intagliato e dorato del XVIII secolo provenienti da Lucca.
Il candido piano in marmo bianco è impreziosito da una fascia centrale decorata con una testa leonina e un motivo geometrico stilizzato alternato.
Il raccolto fumoir conserva un’importante Tavolo da centro interamente lastronato in malachite con fregi in bronzo dorato. La manifattura è russa, del XIX secolo.
Il piano circolare è ornato da una ghiera traforata a motivi con palmette in bronzo, mentre la fascia e le gambe sono decorate da finissimi bronzi dorati e cesellati di manifattura francese.
I bronzi cesellati e dorati decorarono ogni produzione importante e caratterizzarono gli interni fino a metà XIX secolo; erano prodotti per oltre il novanta per cento a Parigi, dove esisteva un indotto in grado di occupare nelle sole fonderie artistiche oltre 9.000 operai.
La sala da pranzo

Uno dei top lot dell’asta si trova nella sala da pranzo: si tratta di un’importante Commode di forma bombata in legno laccato, decorato ad “arte povera” e parzialmente dorato, un esempio di arte settecentesca francese.
Presenta una decorazione ad “arte povera”, una tecnica veneziana in gran voga nel Settecento, a imitazione della laccatura ma più sbrigativa, meno pregiata e meno laboriosa della decorazione a lacca. La tecnica consisteva nell’applicare sulla superficie lignea, trattata con un fondo a lacca, figure ritagliate da incisioni. Le figure erano poi ritoccate e protette da diversi strati di sandracca, una resina trasparente, fino ad annullare lo spessore della carta e ottenere una superficie levigata e lucida.
Sono le scene galanti a decorare il mobile in oggetto, già ricco nel disegno fortemente sagomato.
Prima di lasciare la sala, citiamo la Coppia di importanti fioriere in legno scolpito e dorato, create a Milano tra il 1830 e il 1840.
La coppia può essere considerata fra i migliori esemplari dell’arte di corte del terzo e quarto decennio del XIX secolo.
È una tipologia che deriva da un prototipo francese detto athénienne, che a sua volta prende il nome da un famoso dipinto di Vien (circa 1762) noto all’epoca come La Vertueuse Athénienne e che appartenne all’ebanista Eberts. Il dipinto raffigura una sacerdotessa che brucia dell’incenso su un treppiedi di un modello che venne copiato in legno molte volte.
Fioriere di questo genere godettero di particolare favore nella Milano neoclassica; successivamente, sotto l’Impero, gli ornatisti ufficiali della corte napoleonica a Parigi, Percier e Fontaine, proposero alcuni tripodi che influenzarono il gusto per gli arredi della corte del Viceré Eugenio de Beauharnais a Milano.
Piano superiore e camere da letto

Il nostro giro si conclude al piano superiore, in una delle camere da letto della dimora.
Qui vale la pena fermarsi per ammirare il Raro letto Luigi XVI in legno scolpito e interamente dorato, di manifattura piemontese, 1780 circa.
Tra le caratteristiche di questo esemplare, ci sono le fasce intagliate a girali e trionfi allegorici (della Musica, della Pittura e della Fama) e la testiera centrata da testa di Medusa tra simboli allegorici riccamente scolpiti.
Scopri il catalogo online dell’House Sale Palazzo Loschi dal Verme su cambiaste.com