Scultura Antica
admin 29 Febbraio 2016

Catalogo Asta 255 / Scultura e Oggetti d’Arte, 3.05.2016

Opere del Medioevo, Rinascimento e Barocco

 

Le pagine dei quotidiani si sono occupate anche recentemente di scultura antica coinvolgendo l’opinione pubblica in questioni tradizionalmente riservate agli specialisti, dal discusso Michelangelo al problema della sicurezza delle opere nella Loggia dei Lanzi a Firenze.

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Domenico Cafaggi (1530 – 1608), San Giorgio che uccide il drago, legno dipinto

Anche le aste hanno perso il carattere riservato agli addetti ai lavori per aprirsi a un pubblico più vasto, legato alla nuova economia, curioso ma talvolta sprovveduto in materia. Scomparso quel mondo aristocratico che confidava nel primato assoluto della connoisseurship, oggi l’antiquariato è un fenomeno culturale ed economico che non riguarda più ranghi sociali o elité culturali ma strati più vasti della popolazione. Da quella lancia piantata al suolo che gli antichi romani usavano per spartire il bottino di guerra, dopo averlo accumulato attorno a una “hasta”, molto tempo è dunque trascorso: oggi le aste offrono una testimonianza dei gusti del mercato artistico e costituiscono una cartina al tornasole per comprendere i cambiamenti della società globale.

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Agostino di Giovanni, ambito di San Galgano, Siena, 1330 -1340, marmo

A un settore come quello della scultura antica, altamente rappresentativo delle vicende dell’arte italiana e che soffre più di altri della rarità degli esemplari in commercio, la Cambi Casa d’Aste ha dedicato dal 2012 al 2015 otto appuntamenti, prediligendo la qualità delle opere e il loro stato di conservazione, fattori determinanti per la loro stima.

Ne è emerso un patrimonio inedito di buona qualità – funzionale agli studi e apprezzato da una clientela italiana e internazionale – con importanti opere in marmo, legno, bronzo, che compendiano la vicenda artistica dal Medioevo al Settecento.

Tra gli oggetti d’epoca medievale spiccano una Madonna con Bambino di uno scultore toscano influenzato da Tino di Camaino e Giovanni di Balduccio; una rara formella con San Galgano (fig. 1) prossima ad Agostino di Giovanni, tra i maggiori interpreti della scultura senese del Trecento, nella quale Galgano pianta la spada nella terra come gesto emblematico di rinuncia dei beni terreni; una Testa di diacono proveniente da un compendio architettonico, raffinato esempio di scultura borgognona.

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Pietro Torrigiani (1472 – 1528), ambito di Madonna con Bambino, inizi XVI secolo, terracotta

Un busto in stucco dipinto del Redentore di Andrea Ferrucci (1465-1526) e una Madonna con Bambino (fig. 2) in terracotta prossima a Pietro Torrigiani (1472-1528) sono rappresentativi del Quattrocento fiorentino, della cui vicenda recano riflesso un’altra splendida Madonna con Bambino in legno dipinto realizzata da uno scultore abruzzese e un frontone con angeli in volo eseguito alla corte aragonese di Napoli. Il sereno San Sebastiano in legno dipinto richiama modelli veneti diffusi nell’area adriatica; uno scultore operante nell’arco alpino è l’autore di una drammatica Pietà.

Le vesti vaporose qualificano una elegante coppia di robusti angeli in marmo improntati ai modelli del pieno Rinascimento, mentre il Manierismo internazionale è evocato dal raffinato gruppo in legno dipinto di Domenico Cafaggi (1530-1608) San Giorgio che uccide il drago (fig. 3). Tre spettacolari busti con san Francesco, san Domenico di Guzmán e san Bruno, esemplati nello spirito della Controriforma, sono da avvicinare al raro scultore spagnolo Juan Martínez Montañés (1568-1649).

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François Duquesnoy (1597 – 1643), ambito di Cupido Dormiente, marmo

D’epoca seicentesca è un raffinato ritratto in terracotta policroma che svela con accuratezza fisiognomica le sembianze di Carlo Emanuele I; alla cultura artistica barocca appartengono tre opere in marmo: il vivacissimo Putto ebbro prossimo ad Alessandro Algardi (1598-1654), il Cupido dormiente vicino a François Duquesnoy (1597-1643) e una Madonna con Bambino e san Giovannino ascrivibile all’entourage genovese di Pierre Pujet (1620-1694).

Un modello di fontana barocca in terracotta dorata con al centro la lotta tra Ercole e Caco e stemma d’Agricourt, che traduce un disegno di François Boucher, venne presumibilmente eseguito nella terza decade del Settecento da Pierre Alexandre Aveline (1702-1760); settecentesco è, infine, un toccante bozzetto in terracotta raffigurante una Madonna con Bambino di un artista influenzato dal bolognese Giuseppe Maria Mazza.

La prossima asta dedicata alla scultura antica, oramai consolidato appuntamento per appassionati, mercanti e collezionisti, è prevista in primavera.

 

Alfredo Bellandi

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