Storie di Vino: Chateau Lafite Rothschild
Fabio Noli 1 Marzo 2021
Chateau Lafite Rothschild
Courtesy of Rotschild

Chateau Lafite Rothschild nasce nella seconda metà del 1600, il fondatore fu Jacques de Sègur. Agli inizi del 1700 il suo vino era servito alla corte del re francese Luigi XV, il quale meritò l’appellativo di “Vino del Re”, affidatogli dal cardinale Richelieu. Verso la fine del 1800 la tenuta venne acquistata dal Barone James de Rothschild. A lui e ai suoi successori dobbiamo dare atto della rigorosa tutela di questo straordinario terroir, rifiutando di aumentare le rese e tutelando le vigne vecchie.

James de Rothschild
Courtesy of Rotschild

Il vigneto della cantina è uno dei più grandi del Medoc, è composto da circa 100 ettari: il 70% di Cabernet Sauvignon, 25% di Merlot, 3% di Cabernet Franc e 2% Petit Verdot, la produzione si attesta intorno alle 240.000 bottiglie. Nel 1886 fu piantato il terreno più antico, noto come “La Gravière”. Durante la Seconda Guerra Mondiale le proprietà della famiglia Rothschild vengono sequestrate e poste sotto la pubblica amministrazione. Nel 1942 finalmente, le tenute vinicole vennero espropriate, per sfuggire all’avidità tedesca, e trasformate in scuole agrarie.

Chateau Lafite Rothschild
Elie de Rothschild
Courtesy of Rotschild

I Barons de Rothschild presero di nuovo possesso di Chateau Lafite alla fine del 1945 e il barone Elie ripristinò il corretto funzionamento della tenuta. Le annate 1945,1947 e 1949, che furono molto favorevoli, daranno il via ai lavori di ricostruzione.  Solo negli anni 60 però la tenuta ha una vera e propria ricrescita, grazie ad un’ampia apertura dei mercati, soprattutto degli Stati Uniti. Dopo la morte del barone Elie gli succedette suo figlio Eric, il quale diede un nuovo impulso all’azienda attraverso la ricerca dell’eccellenza.

Chateau Lafite Rothschild
Eric de Rotschild
Courtesy of Rotschild

Vennero effettuati molti rinnovamenti come il reimpianto e ripristino delle vigne e riadattamenti e trattamenti fitosanitari ragionati. I punti chiave dell’azienda sono il controllo delle rese, la vendemmia a mano e nessun utilizzo di fertilizzanti chimici. Il vino è ottenuto con il 70% di Cabernet Sauvignon, 13% di Cabernet, 15% di Merlot e 2% di Petit Verdot. Si tratta di un vino da invecchiamento, che va aspettato negli anni per poterlo apprezzare a dovere.

Chateau Lafite Rothschild
Chateau Lafite Rothschild, Pauillac

La vendemmia viene fatta in tini separati per ogni appezzamento per mantenere l’identità di ogni terroir. La fermentazione avviene in due tini: il primo di rovere e il secondo più moderno in acciaio inox. La fase di invecchiamento dura circa 18-20 mesi, durante questo periodo il cantiniere effettuerà vari travasi. Alla fine del periodo di affinamento il vino viene quindi imbottigliato tutto in una volta nel mese di giugno. La cantina è stata costruita dall’architetto Ricardo Bofill e inaugurata nel 1987, e si caratterizza per la sua forma ottagonale atipica e una volta sorretta da 16 colonne. 

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Fabio Noli