Storie di Vino: Gianfranco Soldera
Fabio Noli 3 Marzo 2021
Gianfranco Soldera
courtesy of Soldera

Gianfranco Soldera nasce nel 1937 a Treviso. Si trasferisce successivamente con la famiglia a Milano dove, negli anni ’60, fonda una società di brokeraggio assicurativo che gestirà fino al 2003. In questi anni, insieme alla moglie Graziella, amante dei fiori e delle piante, decide di acquistare un terreno con l’intento di produrre vino. Da grande amante e appassionato di vino, vuole crearne uno dei migliori al mondo, si dedica quindi alla ricerca di una terra che avesse le caratteristiche adatte allo scopo.

Gianfranco Soldera
courtesy of Soldera

La svolta avviene nel 1972 quando i coniugi Soldera scopronono Montalcino e Case Basse, innamorandosene.  La Tenuta Case Basse è composta da 23 ettari di terreno incolti da anni, ma la terra è perfetta per coltivare la vite. Il terreno è di tipo collinare di origine Eocenica ed è situato a 320m di altitudine, a Sud-Ovest. Nell’autunno del 1972 viene impiantata la prima vigna di Sangiovese, di circa 2 ettari e successivamente nel 1973 la seconda di 4,5 ettari.

Nel 1975 avviene la prima vendemmia effettuata da Gianfranco a Case Basse, un successo che conferma la qualità del terreno. Il primo Brunello viene commercializzato nel 1982, e dallo stesso anno si imbastiscono le relazioni commerciali in Italia e all’estero con l’intento di far conoscere in tutto il mondo il suo vino. I punti chiave dell’azienda sono molteplici, ma sicuramente la sete di conoscenza e la curiosità che hanno guidato l’attività del fondatore, la portano ad essere una delle aziende più rinomate e conosciute al mondo.

Gianfranco Soldera
courtesy of Soldera

Gianfranco Soldera muore nel febbraio del 2019 ma la famiglia prosegue tutt’ora la sua attività, nel rispetto dei suoi valori e principi. Le uve vengono selezionate manualmente, per ottenere il la massima espressione di ciò che il terreno produce, la fermentazione è spontanea e avviene dentro tini di rovere di Slavonia senza l’utilizzo di lieviti artificiali. Il vino poi viene affinato nella “Grotta del Vino”: nella loro cantina, situata a 14 m sottoterra e costruita solo con materiali naturali, la temperatura e l’umidità rimangono costanti. La cantina è stata realizzata dall’architetto Stefano Lombardi e si sviluppa su tre piani: il primo è costituito da un’area di servizio dove si effettuano le operazioni di cernita delle uve e in cui si etichettano e confezionano le bottiglie prima della vendita, il secondo è rappresentato dalla zona di vinificazione ed, infine, il terzo è il luogo dove si trovano le grandi botti di rovere di Slavonia in cui il vino affina a lungo.

L’azienda produce in media 15.000 bottiglie all’anno, se l’annata non è favorevole riduce il numero. La migliore annata fu quella del 1979, su 30 annate, 27 sono state eccellenti, potremmo dire un vero e proprio record.

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Fabio Noli