Wunderkammer – La camera delle meraviglie
Fabio Noli 9 Aprile 2020

 

L’Archetipo del museo moderno

 

Preziosi minerali e pietre dure, fossili tracce di animali vissuti centinaia di milioni di anni fa, coralli e conchiglie provenienti da inaccessibili paradisi tropicali, animali esotici imbalsamati per collezioni di antiche dimore nobiliari, coloratissime composizioni di farfalle e magnifici insetti dai colori cangianti, da sempre la natura meraviglia e stupisce l’occhio curioso con forme e bellezze “fuori dall’ordinario”.

 

Paolo Maria Terzago – raffigurazione della Wunderkammer di Manfredo Settala, 1664

 

Nel rinascimento europeo questo amore per l’inconsueto e lo stupefacente diede vita alla wunderkammer o gabinetto delle curiosità, ambiente attiguo alla biblioteca dove il sapere teorico si sposava infine con l’esperienza concreta dell’oggetto da collezione. Proprio l’Italia vede la la fioritura di questi luoghi che daranno secoli dopo vita ai primi musei nazionali.

 

Moneta tevau o manahau – Moneta tradizionale di Santa Cruz, Isole Salomone, utilizzata in scambi matrimoniali o acquisto di imbarcazioni.

 

 

Le Wunderkammer quindi erano composte principalmente da naturalia, ovvero ciò che la natura poteva fornire di antico o rari o eccezionali come animali a due teste, ortaggi di dimensioni sopra la media. A questi si accostavano gli artificialia, elementi creati dall’uomo fatti con tecniche complesse e spesso esotiche. Nel complesso questi reperti erano definiti Mirabilia, gli oggetti che suscitavano meraviglia.

 

 

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razza su base in legno

 

 

 

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Composizione di 15 pesci palla in cornice di legno nero

 

Ma non vi erano solo gli oggetti che davano sfoggio della cultura e della ricchezza del proprietario; vi erano anche libri e stampe rare, quadri, coralli, vasi reperti archeologici, monete antiche, tutto ciò che poteva risultare affascinante alla vista degli avventori. Possedere una Wunderkammer di livello voleva quindi dire essere particolarmente abbienti, ed erano quindi alle origini sopratutto appannaggio di re e nobili, di uomini dotti e ricchi, se non di monsteri e conventi.

 

Scheletro di rana pescatrice

 

La prima raffigurazione che abbiamo di una di queste camere delle meraviglie è sicuramente quella del 1599 nel Dell’Historia Naturale di Ferrante Imperato, ma sono da ricordare quella milanese di Manfredo Settala, quelle dei Gonzaga nel Palazzo Ducale di Mantova, quella all’interno del monastero di San Martino delle Scale, vicino a Palermo. Oltralpe la Camera dell’arte e delle curiosità di Ferdinando II d’Asburgo, il museo wormiano, la Kunstkammer praghese di Rodolfo II e tante altre appannaggio di grandi ma anche più modeste fortune.

 

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Iguana verde su sfera di vetro contenente farfalla

 

 

La Collezione Settala, che rappresenta uno dei primi esempi di collezionismo di manufatti non europei, è in buona parte costituita da preziose opere concesse in comodato d’uso dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana ed è un caso emblematico di Wunderkammer, la “Camera delle Meraviglie” che si diffuse in Europa a partire dal Cinquecento per custodire e mostrare gli oggetti straordinari provenienti dal mondo della natura o creati dalle mani dell’uomo in Paesi e culture diverse, rappresentando per molti il primo abbozzo, concettuale ed estetico, dei musei moderni. Oggi la Wunderkammer di Manfredo Settala è esposta nella collezione permanente del Mudec di Milano

 

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Fabio Noli