Cosa è il tempo?
admin 12 Ottobre 2016
Dalla raccolta di un maître-horloger / Asta 271

 

“Io so benissimo che cosa è il tempo” diceva sant’Agostino, “ma se qualcuno me lo chiede non glielo so spiegare”.

Ancora oggi, che siamo in grado di misurare il tempo con strumenti di una precisione assoluta, il concetto di tempo continua a stupirci e ad affascinarci. Così come ha affascinato per un’intera vita il maître-horloger a cui si deve la raccolta che la Cambi Casa d’Aste propone per il mese di ottobre.
Una collezione eterogenea, che trova proprio nella varietà dei pezzi che la compongono uno dei punti di maggiore interesse. Pezzi italiani, francesi, inglesi, olandesi, austriaci, tedeschi si alternano nel catalogo offrendo un’immagine sfaccettata dei cambiamenti che tecnica e gusto hanno subito attraverso circa cinque secoli di storia.

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OROLOGIO, Germania, XVII secolo, metallo dipinto

 

Accanto agli orologi, qualche strumento del mestiere ad avvalorare una provenienza anche tecnicamente competente. La raccolta, che per oltre cinquanta anni ha riempito intere pareti di una grande casa, se ne distacca adesso per permettere al collezionista, all’arredatore, al mercante la stessa gioia di possesso che ha procurato a colui che, pezzo dopo pezzo, la mise insieme.
Uno dei più importanti orologi che verrà messo in vendita è un “notturno” in ebano, pietre dure e bronzo dorato firmato Gio Monginot (Firenze, 1690 circa).

John Georg Rieff, PENDOLA DA TAVOLO LUIGI XV, Germania, VIII secolo

John Georg Rieff, PENDOLA DA TAVOLO LUIGI XV,
Germania, VIII secolo

 

Ricca sarà anche la sezione delle pendole da tavolo francesi, tra cui si segnalano: una pendola a portico di epoca Napoleone III in marmo bianco impreziosita da ricche decorazioni in bronzo dorato; una pendola in bronzo dorato e brunito recante la firma dell’ottocentesco orologiaio parigino Choiselat Gallien; una bella pendola Carlo X in bronzo dorato con biga in bronzo brunito, recante firma Villemains a Paris.
Per la sezione di orologi tedeschi si segnala un raro orologio in metallo dipinto di foggia architettonica di epoca seicentesca, e una pendola Luigi XV recante la firma John Georg Rieff.

 

L’Orologio Notturno

L’orologio notturno nacque a metà del XVII secolo, per l’esigenza di papa Alessandro VII di conoscere l’ora nella notte.
“I fratelli Pier Tommaso e Giuseppe Campani si misero all’opera per costruire un orologio in cui il quadrante si potesse leggere al buio: un quadrante traforato con le ore e i quarti in trasparenza veniva illuminato posteriormente da una piccola lampada a olio oppure da una candela, rendendo ben visibili i numeri che indicano l’ora. Non vi erano quindi lancette: i numeri che indicano le ore e i quarti scorrono dietro una finestrella del quadrante che riceve la luce della fiamma e che così vengono illuminati. […]

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Gio Monginot, OROLOGIO NOTTURNO Firenze, 1690 circa, ebano, pietre dure e bronzo dorato

Questi orologi notturni, destinati inizialmente a una clientela clericale, furono realizzati con una struttura a forma di altare, per creare uno stile consono all’austero mobilio della camera da letto papale, riprendendo lo stile delle ‘edicole reliquarie’ (un altare domestico o tabernacolo privato in voga a quel tempo), comuni nelle ricche residenze e nei palazzi della nobiltà romana e molto ricercato come elemento di arredo. L’orologio era generalmente di colore scuro, realizzato d’ebano oppure con altri legni ebanizzati; in qualche caso, per le realizzazioni più importanti, veniva decorato con inserti policromi di pietra dura. La struttura ad altare culminava con un frontone fiancheggiato da volute e presentava un pannello frontale centrale di rame, spesso dipinto con soggetti d’ispirazione allegorica o religiosa”.

(da Hausmann & Co, L’orologio notturno:
come leggere l’ora nel Seicento, www.hausmann-co.com/2015/01/27/orologio-notturno/)

 

In copertina: PENDOLA DA TAVOLO A PORTICO NAPOLEONE III, Francia, seconda metà XIX secolo, marmo bianco e bronzo dorato

Maurizio Badiani

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