5 designer | 5 top lot
Fabio Noli 17 Maggio 2021

Il ‘900 è stato il secolo della commistione tra la funzione pratica degli oggetti prodotti su scala industriale e un’estetica nuova, rivoluzionaria. I grandi progettisti del secolo scorso non hanno mai smesso di creare arredi che attingessero a piene mani dalle arti plastiche e figurative, attribuendo agli oggetti di tutti i giorni, una visione creativa e personale. Abbiamo scelto cinque oggetti, ma sopratutto cinque designer con questa visione, per raccontarvi la prossima asta dedicata al Design, che si terrà a Genova il 27 maggio.

1
Jindrich Halabala | Coppia di poltrone modello H269

Jindrich Halabala fu un designer noto per aver inaugurato la produzione di massa di mobili nella sua nativa Cecoslovacchia. Durante il periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, Halabala ha aperto la strada a due serie fondamentali di mobili modulari: le sedie in stile H ed E con innovativi tubi in acciaio e gambe, che hanno ispirato una generazione di importanti designer tra cui Peter Protzman e Harry Bertoia. Halabala nacque il 24 maggio 1903 nella città di Koryčany, in Cecoslovacchia, e crebbe formandosi per diventare un ebanista nel laboratorio di falegnameria di suo padre. Nel 1920 entrò nella scuola statale per la lavorazione del legno a Valašské Meziříčí e completò i suoi studi presso la United Woodcrafts Manufacturers a Brno, diventando in seguito il capo progettista dell’azienda. I suoi progetti si trovano nelle collezioni permanenti di istituzioni come il Museum of Art di Olomouc e lo Stedelijk Museum di Amsterdam. Oggi, la Repubblica Ceca emette un premio annuale a suo nome per l’eccellenza nell’arredamento e nell’interior design.

2
Piero Fornasetti | Paravento pieghevole a decoro serigrafato.

Piero Fornasetti è probabilmente la figura artistica più eclettica del design italiano, partecipe di più discipline estetiche, tra cui la pittura, il disegno, il design grafico e quello di prodotto. Nell’arco della sua carriera artistica ha dato vita a decine di migliaia di creazioni e una delle più vaste produzioni di oggetti e mobili del XX secolo, non tanto per la tiratura dei singoli oggetti ma per la diversità dei decori. In questo splendido paravento troviamo una diversa fantasia per lato, una modello Trofei e un Giardino Settecentesco sull’altro.

3
Angelo Mangiarotti | Tavolo basso della serie Eros

Urbanista, Architetto, Designer e Accademico, Angelo Mangiarotti è stata una delle stelle più luminose della nuova scuola di progettisti attivi negli ultimi 40 anni a Milano. L’attività di designer di Mangiarotti riserva un ruolo molto importante alla plasticità delle forme. Obiettivo della sua ricerca, condotta sempre nel rigoroso rispetto delle caratteristiche della materia, è la definizione della forma dell’oggetto come qualità della materia. Il tavolo basso della serie Eros in marmo grigio Mondragone è una delle più iconiche ed esplicative opere del suo genio.

4
Afra e Tobia Scarpa | sedie mod. Africa della serie Artona

Leggenda racconta che galeotto fu Franco Albini a far scoccare la scintilla tra i due futuri architetti. Certo è che Afra e Tobia Scarpa si incontrarono tra i banchi dello IUAV di Venezia e da li cominciarono un sodalizio professionale ed artistico che durerà fino al 2011, anno della scomparsa di Afra. Una produzione incessante e collaborazioni con i marchi più prestigiosi come Flos, Cassina (per cui vinsero il compasso d’oro nel 1970 con la produzione della poltrona Soriana), Meritalia, Molteni, Maxalto e molti altri. Nonostante la grandissima mole di lavori commissionati, i due designer non smisero mai di creare oggetti d’arredo con uno sguardo innovativo e creativo che assottigliasse lo spazio estetico che separa l’arte e il design industriale.

5
Guido Drocco e Franco Mello | Appendiabiti Cactus

Non si può parlare del sodalizio artistico da Guido Drocco e Franco Mello se non partendo dall’opera presente in catalogo, l’Appendiabiti Cactus prodotto da Gufram. Un progetto originale, vivace, ironico, icona del design e pop che rappresenta al meglio il clima creativo che contraddistingue il design degli anni ’70. L’intento geniale è quello di rivoluzionare il paesaggio domestico, trasformandolo con un unico elemento, in un deserto Tex-Mex. Nella sua prima produzione è stato prodotto nel colore verde smeraldo, ma da allora ciclicamente viene reinterpretato secondo il colore e lo stile del momento. Questo iconico oggetto è talmente longevo da essere tutt’oggi prodotto e ad aver ispirato collaborazioni ‘extrasettore’, come quella con Citroën, che nel 2017 ha dato vita alla C4 Cactus Unexpected by Gufram. Per creare un esemplare occorrono dalle quattro alle cinque settimane e lo stampo è lo stesso del 1972.

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Fabio Noli