All’Asta 5 computer Apple che hanno fatto la storia dell’azienda di Cupertino

Non solo l’azienda che fattura in media 250 miliardi di dollari l’anno, né soltanto il brand più valuable al mondo. Apple è riuscita a rendere i suoi prodotti dei veri e propri oggetti di culto, mescolando in maniera geniale funzionalità, design e storytelling, così da rendere il marchio della mela morsicata una vera e propria leggenda.
Per questo motivo, oggi i prodotti vintage dell’azienda di Cupertino sono contesi da i collezionisti di tutto il mondo, fino a raggiungere cifre straordinarie come l’ Apple I venduto all’asta nel 2014 a 900.000 dollari americani.
L’origine dell’epopea Apple, con Steve Jobs e Steve Wozniack che fondano l’azienda dentro un garage di Los Alto nel 1976 è ben conosciuta. Da quell’anno, la marcia di Apple verso il successo globale è disseminata di prodotti avveniristici (e di qualche insuccesso), che tassello dopo tassello, hanno costruito il presente tecnologico come lo viviamo oggi.
Alcuni dei più rappresentativi computer dell’azienda di Cupertino saranno battuti nell’asta-evento Out of the Ordinary il 16 aprile.
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Apple Lisa 2/5 (1984)
Si tratta del primo computer commerciale (1984) con interfaccia grafica (GUI), è stato il capostipite di un’era che è tuttora in corso, introducendo sul mercato la filosofia della metafora della scrivania con le icone, le finestre, il mouse, il cestino, i menù, i font (caratteri) e una straordinaria facilità d’uso. LISA era un acronimo inteso come ‘Local Integrated Software Architecture’, ma in realtà il nome deriva dalla figlia di Steve Jobs, avuta con Chrisann Brennan e per molti anni mai riconosciuta. E’ considerata la macchina ‘madre’ del Macintosh (1984), che fu il primo computer con GUI ad avere larga diffusione e tuttora in commercio. – . Il computer in asta è particolarmente importante in quanto è il numero di serie B08B831950242; proviene dalla collezione privata dei fondatori del Museo Apple di Savona (https://www.allaboutapple.com). Il Lisa in questione era stato acquistato alla fine degli anni ‘90 presso un vivaista Imperiese, che lo aveva utilizzato per gestire la contabilità delle sue serre, e lo conservava abbandonato e dimenticato. Riportato in vita, è stato il seme dell’idea del Museo Apple, infatti quando nel 2002 fu rinvenuto un magazzino di prodotti Apple destinati alla distruzione, i fondatori decisero di recuperarli e di dare vita al primo museo interattivo dell’informatica personale, di cui questo particolare ‘Lisa’ oggetto dell’asta è stato il capostipite, l’oggetto n. 1 di tutta la collezione. Oggi il museo Apple conta più di 10.000 pezzi nei suoi magazzini, e dopo quasi 20 anni di attività è l’unico museo al mondo – riconosciuto da Apple – ad esporre i computer storici della casa californiana, dagli anni ‘70 ad oggi, accesi, e utilizzabili dal pubblico dei visitatori.
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Apple Portable (1989)
Il Portable (1989) è stato il primo tentativo per Apple di realizzare un computer portatile senza compromessi, lo slogan di vendita infatti recitava ‘Non vogliamo dirvi che questo Macintosh è portatile, ma che questo portatile è un Macintosh’. Un Macintosh quindi a tutti gli effetti, voluto dall’allora responsabile dei prodotti Apple Jean-Louis Gassée che lo pubblicizzava, da buon francese, anche con lo slogan ‘Liberté, egalité, portabilité’. Pesante oltre 7 chili, con la batteria aveva un’autonomia di quasi 10 ore, e veniva fornito della particolarissima borsa imbottita da trasporto (‘bag’), che è fornita con questo lotto, per cui di fatto ci troviamo di fronte a due oggetti anziché uno solo. Il Portable introduce anche l’utilizzo della trackball, un particolare strumento di puntamento del cursore (concettualmente un mouse rovesciato incastonato nello chassis).
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Apple eMate 300
Gli eMate (1997) appartenevano alla famiglia dei Newton Personal Digital Assistant di Apple, dispositivi palmari con funzionalità avanzate per l’epoca quali il riconoscimento della scrittura e vocale (solo in inglese), la navigazione internet più una serie di applicativi base per la gestione dell’ufficio, il tutto con interfaccia touch resistiva (era necessario l’utilizzo di un’apposita penna). Caratterizzati da eccessiva lentezza e da errori di riconoscimento della calligrafia, non furono un successo commerciale e subirono la concorrenza di prodotti antagonisti come il celeberrimo Palm Pilot, ma posero le basi concettuali per i futuri iPhone e iPad e – più in generale – gli attuali smartphone e tablet. Il Modello eMate, rispetto agli altri Newton, è l’unico destinato al mercato education, e per questo fornito di tastiera e di uno speciale guscio protettivo (shell) molto robusto e dotato di maniglia, con un accattivante colore verde scuro semitrasparente.
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Apple Twentieth annyversary Macintosh (T.A.M.)
Il cosiddetto ‘Macintosh dell’anniversario del ventennale’ fu prodotto in numero limitato per celebrare il ventennale della fondazione dell’azienda Apple (1977-1997), da non confondersi con l’anno di fondazione che è stato il 1976, per la precisione il 1° Aprile. Questo computer fu considerato lo stato dell’arte del design e della tecnologia, e di fatto introdusse una serie di elementi innovativi come lo schermo a cristalli liquidi a colori a matrice attiva, il primo in un computer da scrivania, il touchpad, una scheda grafica ATI 3D, un sistema audio-video in grado di riprodurre anche sorgenti radio-televisive con tecnologia picture-in-picture. Fu sviluppato in collaborazione con la Bose System per ila parte audio, che consisteva in un subwoofer separato (che fungeva anche da alimentatore), casse stereofoniche midrange e tweeter incorporate nello chassis, e un lettore di cd posizionato in un alloggiamento ad apertura verticale molto futuristico. Materiali di alta qualità, inserti in pelle e particolari accorgimenti per i cavi (un solo connettore di alimentazione, nessuno filo vagante) ne fanno un prodotto unico, tuttoggi utilizzato e ricercato, che non sfigura nemmeno nel più moderno dei salotti. Il prodotto è funzionante.
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Prototipo di Apple Powerbook G4 Alluminium
Questo lotto è un pezzo unico, rappresenta il terzo stadio dello studio di prototipo, quello successivo è la versione di design e messa in vendita. Il computer è costituito da una valigetta in acrilico trasparente, contrassegnata con numerose etichette originali Apple che ne descrivono la componentistica interna utilizzata. Spiccano in particolare ‘Apple Development Team’ all’esterno e ‘Go Postburn’ all’interno, che ne definisce il funzionamento testato. In effetti il prototipo, opportunamente alimentato, è tuttora funzionante, e se dotato di un disco rigido di avvio coevo carica il sistema operativo regolarmente, a dimostrazione che si tratta di un oggetto in fase finale di studio. Attraverso l’acrilico è possibile apprezzare la componentistica interna scelta, la batteria, il lettore cd, il pulsante di accensione, il trackpad; vi sono numerosi collegamenti ‘volanti’ a filo. Il prodotto commerciale che ne deriva si chiamerà Powerbook G4 alluminum (2003) e verrà venduto in varie dimensioni: 12”, 15” e 17”. Il prototipo è funzionante.