Vita da Collezionista: Giuseppe Piazza
Fabio Noli 28 Ottobre 2019

 

Giuseppe Piazza
Roberto Crippa -Oiseau

 

 

Un collezionista d’Avanguardia

 

 

Risulta quanto meno bizzarro accostare le due anime di una personalità come Giuseppe Piazza: da una lato rigoroso conoscitore, studioso ed innovatore nel suo campo, l’amministrazione finanziaria. Dall’altro appassionato, audace ed eclettico collezionsista di artisti contemporanei, che amava conoscere personalmente, e di cui apprezzava la capacità di trasmettere emozioni e di osservare il mondo da nuove prospettive.

 

La vita professionale

 

Piazza fu un importante commercialista, pubblicista e docente universitario ma anche persona molto impegnata nella vita associativa del proprio ordine professionale.
La sua attività è iniziata vivendo le importanti riforme del dopoguerra. Quando, nel 1951, l’allora ministro Vanoni “inventò” la dichiarazione dei redditi, era tra i funzionari incaricati ad illustrare le novità ai contribuenti della Lombardia, e quando nel ’58 fu varato il primo Testo Unico delle imposte sui redditi, faceva parte della commissione incaricata di redigerlo.
Importante anche l’attività di pubblicista come collaboratore per  Il Sole  poi divenuto Il Sole 24 ore, ed universitaria come docente della Libera Università di Studi Sociali – LUISS; infine lavorò sempre al servizio dei colleghi come membro del consiglio dell’Ordine dei Commercialisti di Milano di cui fu anche Presidente.

 

 

Giuseppe Piazza
Giuseppe Ajmone – Al Tramonto

 

 

Il figlio Marco ci racconta che del collezionista possedeva invece l’indole, ma la passione gli fu trasmessa dall’amico Riccardo Jucker importante imprenditore e appassionato d’arte milanese, che aveva raccolto un’importante collezione di opere post impressioniste e futuriste europee dell’inizio del ‘900, autori già allora non più accessibili economicamente. L’amico però gli aveva consigliato di guardare al presente, agli autori contemporanei, perché «le opere belle non hanno tempo e ad ogni avanguardia succede un’altra avanguardia.»

 

Giuseppe Piazza
Anton Zoran Music – Motivo Dalmata

 

La collezione Piazza

 

Piazza cercava nell’arte nuovi punti di vista, un modo diverso di percepire il mondo, al di là del tecnicismo ferreo che gli imponeva il suo lavoro. Una dolce astrazione dalla vita professionale. Per Piazza il massimo piacere era poter interloquire direttamente con gli artisti; ne conobbe svariati alla galleria Bergamini dove comprò la maggior parte delle opere che compongono la collezione ora di proprietà del figlio Marco, della madre e della sorella: tra le firme della collezione figurano nomi del calibro di Sironi, Rosai, Carrà, De Chirico, Campigli, Casorati, Soffici, De Pisis, Birolli e molti altri.  «I dipinti che qui si presentano sono di epoca più recente»  ci racconta il figlio Marco. «a questi, mio padre era legatissimo. Li aveva appesi alla parete del suo studio e lo facevano sembrare più una “casa” che non un ufficio. Ho continuato a tenerli anche io nello studio e i miei clienti hanno molto gradito il panorama esposto. Sopratutto i collezionisti. Li riconoscevo dallo sguardo simile a quello di mio padre davanti ad un quadro e dalle parole che celano la febbre del collezionare con passione.» 

 

 

Giuseppe Piazza
Orfeo Tamburi – Senza Titolo

 

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Fabio Noli