Achille Perilli
Fabio Noli 3 Febbraio 2021

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Nella produzione di Achille Perilli non esiste frattura tra un prima e un dopo, tra una fase produttiva e l’altra, ma solo un naturale e consequenziale svolgersi della sua ricerca artistica.

Al rosso mi abbandono, 2008

Il giovane Achille inizia a disegnare e dipingere frequentando assieme all’amico Piero Dora­zio, lo studio del pittore Aldo Bandinelli. Negli anni della gioventù, scopre e si appassiona dell’arte del ‘900 attraverso gli scritti di Margherita Sarfatti. Assieme ai compagni di scuola, Dorazio e Guerrini, organizza la prima mostra di studenti-pittori ro­mani che si tiene al liceo Giulio Cesare. Si iscrive alla Facoltà di Lettere; negli anni se­guenti sarà allievo di Lionello Venturi, con il qua­le prepara la tesi di laurea sulla pittura metafisica di Giorgio De Chirico;
Poco tempo dopo con Dorazio, Guerrini, Vespignani, Buratti, Muccini, Maffioletti, fonda il Gruppo Arte Socia­le (GAS) Incontra Guttuso e inizia a frequentare il suo stu­dio dove conosce Attardi, Accardi, Consagra, Sanfilippo e Turcato.

Bis Azzurro, 1963

Courtesy of Achille Perilli

Il Laocoonte, 2000

Nel 1948, presentato da Lionello Venturi, partecipa al I Congresso internazionale di critici d’arte che si tiene a Parigi (21-28 giugno), presentando assie­me a Dorazio una relazione sulla situazione della pittura italiana del ‘900. A Parigi conosce Magnel­li, Arp, Pevsner, Picabia, Gabrielle Buffet Pica­bia, Vantongerloo;
Nello stesso anno fonda, sempre con gli amici Dorazio e Guerrini, la Libreria-Galle­ria “Age d’Or”; Lo spazio espositivo che si amplierà nel corso degli anni, diventa luogo di incontro e produzione letteraria, teatrale, pittorica per i principali attori del panorama artistico italiano ed internazionale degli anni’ 50, come Gastone Novelli, Cy Twombly, Enrico Prampolini, Max Bill e Lucio Fontana, che invita l’Age d’Or a collaborare alla Triennale di Milano: Perilli, Dorazio e Guer­rini realizzano in collaborazione due grandi pittu­re murali, premiate con medaglia d’argento.

Il mare è calmo, 200

Nel ’62 inizia a partecipare alla biennale di Venezia a cui viene assegnata una sala personale. Alla biennale del 1968 contesta assieme a Gastone Novelli, i mec­canismi espositivi della Biennale e decide di chiudere la sala. Per tutta la durata degli anni ’70 continua ad esporre instancabilmente, producendo dipinti, sculture, scenografie, spettacoli teatrali; Dagli anni ’80 fino ai primi anni 2000 gira il mondo portando le sue personali e retrospettive in giro per i principali musei, gallerie e sale espositive del mondo.

Fabio Noli