L’arte russa nella seconda metà del XIX secolo
Fabio Noli 9 Marzo 2021

 La pittura russa del XIX secolo non è da considerarsi un’esperienza artistica omogenea e indifferenziata: si parla, infatti, di arte russa del “primo ottocento” e di arte russa del “secondo ottocento”. La prima, caratterizzata dalla pittura  accademica di genere e di paesaggio in linea con l’arte europea, e la seconda, connotata da una forte spinta di ricerca e innovazione.

Mikhail Nesterov – Autumn Landscape, 1906 © Flickr

 L’episodio che simbolicamente “divide” il secolo fu la rivolta dei 14, avvenuta nel 1863. Quattordici coraggiosi studenti dell’Accademia di San Pietroburgo decisero di ribellarsi all’accademismo che caratterizzava l’arte del tempo, rifiutandosi di partecipare al tradizionale concorso al termine degli studi. Anche i preraffaelliti in Gran Bretagna, nello stesso momento, si ribellavano alle limitazioni accademiche che riducevano i soggetti pittorici ai temi mitologici o eroici della storia antica e religiosa. 

Konstantin Egorovich Makovsky – Blind Man’s Bluff © Flickr

 Da questo primo momento di destabilizzazione, l’arte russa risorse connotandosi come un movimento rivoluzionario e audace: un’arte viva, che guarda all’Europa rimanendo ancorata alla propria realtà storica.  In questi anni iniziò ad emergere il cosiddetto tema del soggetto russo, il quale affermava una rottura con l’idealismo classico raccomandato all’Accademia di San Pietroburgo. Lo spazio e l’ambiente naturale sostituirono i paesaggi classici idealizzati e italianeggianti, caratterizzando l’opera di pittori quali Kouindji, Nesterov o Levitan. 

Konstantin Egorovic Makovskij – Ritratto della Contessa Von Gasser

Da questa scissione si formò, nel novembre 1870, l’Associazione delle Esposizioni Ambulanti, che predicava un ideale chiaro: l’arte a servizio del popolo. Gli artisti che esposero nelle mostre itineranti del gruppo vennero definiti “AmbulantiPeredvižniki e, seguendo i valori dell’Associazione, la miseria popolare diventò il tema più ricorrente nelle loro opere. 

Isaac Levitan – Evening by the Lake, 1892 © Flickr

Il realismo ideologico del gruppo si esercitò in diversi soggetti pittorici: si cimentarono nel paesaggio, nella pittura storica, nel ritratto, nella pittura di genere e nella pittura religiosa. Il gruppo dominò per trent’anni la vita artistica russa e declinò, infine, proprio per il predominio dello “scopo sociale” sull’aspetto formale dell’arte.

Fabio Noli