Brividi d’autore – Le opere d’arte più paurose
Fabio Noli 29 Ottobre 2021

Quando la paura diventa arte… Ecco la nostra selezione di opere d’autore che “mettono i brividi” per celebrare Halloween. Un viaggio nel mondo del terrore, dell’angoscia e della pazzia insieme ad alcuni degli artisti più iconici della storia dell’arte.

La Ronda di notte, un capolavoro da deturpare

Rembrandt, Ronda di notte, 1640-42.
Rembrandt, Ronda di notte, 1640-42.

Primo della lista il capolavoro di Rembrandt, commissionato all’autore fiammingo dal capitano Frans Banning Cocq per ritrarre gli ufficiali e i membri della sua milizia: la celebre Ronda di notte.

Questo capolavoro senza tempo ha la singolare caratteristica di essere stato più volte sfregiato, quasi come se aleggiasse su di lui una sorta di maledizione

Il primo sfregio è stato commesso da degli operai che lo trasportavano al municipio di Amsterdam nel 1715: poiché la tela era troppo grande per passare dal portone del secondo piano, si decise che il dipinto sarebbe stato tranciato ai lati. Una scelta – quantomeno – insolita.

Due secoli mezzo più tardi nel 1975, un folle entrò all Rijksmuseum, si diresse di fronte alla grande tela e vi inflisse 13 squarci, alcuni lunghi addirittura 80 cm. Non si capì mai il motivo del folle gesto… un atto premeditato che rimase avvolto nel mistero.

Quindici anni più tardi, un altro uomo puntò al capolavoro di Rembrandt questa volta con dell’acido. Fortunatamente, la sostanza intaccò la tela solo in maniera superficiale e fu possibile un restauro accurato.

Edvard Munch e la morte della madre

Edvard Munch, La madre morta e la bambina, 1899.
Edvard Munch, La madre morta e la bambina, 1899.

Tela dall’enorme impatto drammatico, La madre morta e la bambina fu dipinta da Munch nel 1899. L’artista raffigura la disperazione e la solitudine della piccola sorella Sophie davanti alla morte della genitrice, morta di tubercolosi.

Fortemente influenzata dalla lezione di Van Gogh e Toulouse-Lautrec, ma carica di un disarmante stile personale, l’arte di Munch è forse il picco più alto della rappresentazione su tela dell’angoscia e del disagio esistenziale

Situato al Munch-Museet di Oslo, molti spettatori hanno testimoniato di aver vissuto un forte disagio di fronte alla scena straziante di Sophie.

Francisco Goya: La casa dei matti

Francisco Goya, Il Manicomio o La casa dei matti, 1812-1819.
Francisco Goya, Il Manicomio o La casa dei matti, 1812-1819.

Considerato il ponte tra l’arte antica e l’arte moderna, Goya è anche considerato il maestro della rappresentazione della deformità e della follia

In quest’opera di ispirazione piranesiana, il maestro spagnolo si allontana dalla rappresentazione illuministica dei sanatori mentali e cerca piuttosto di rappresentare la follia in maniera allegorica, quasi onirica… come in un incubo.

Le figure sono rappresentate sole ed emarginate nella loro cruda nudità, in netto contrasto con le rappresentazioni dei manicomi di stampo illuminista.

Francis Bacon – Trittico in memoria di George Dyer

Francis Bacon, Trittico in memoria di George Dyer, 1973.
Francis Bacon, Trittico in memoria di George Dyer, 1971.

Abbiamo lasciato per ultima una delle opere più toccati della contemporaneità.

Il trittico dedicato alla memoria del compagno di Bacon è una rappresentazione postuma del momento in cui l’artista scoprì il tragico epilogo del giovane amante George Dyer.

Nel 1971 Bacon stava per inaugurare la sua retrospettiva personale al Grand Palais di Parigi, un evento che nel mondo dell’arte può essere paragonato all’assegnazione del Premio Nobel. La sera precedente all’evento, Dyer fu trovato morto suicida nella vasca da bagno della loro camera d’hotel.  

Fu la conclusione di una relazione morbosa e molto tormentata: l’artista di Dublino rappresentò ossessivamente il volto deformato del suo amante, un carattere impetuoso, depresso, alcolizzato e facile alle escandescenze.

Il dipinto non può lasciare indifferenti: l’osservatore si trova catapultato – insieme a Bacon e senza filtri – davanti alla cruda scena di un suicidio.

Buon Halloween da tutto lo staff Cambi!

Fabio Noli